La disinfezione è una misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggior quantità possibile di microrganismi quali, batteri, virus, funghi, protozoi, spore, al fine di controllare il rischio di infezione per persone e/o animali o di contaminazione di oggetti o ambienti.
Nel caso delle acque la disinfezione è un possibile passaggio di affinamento per l’impiego di acque utili sottoposte a standard qualitativi elevati (industria farmaco-cosmetica e microelettronica) o per il recupero di acque contaminate prima del loro riciclo all’interno del processo produttivo.
Il concetto di disinfezione se applicato a superfici e ambienti ha diverso significato rispetto alla sterilizzazione; infatti per sterilizzare si intende l’eliminazione e/o inattivazione totale di qualsiasi forma vivente, compresi virus e spore e nematodi, mentre per disinfezione il processo è circoscritto alle specie patogene.
Forme di disinfezione.
Si usano le seguenti forme di disinfezione:
Disinfezione con mezzi naturalio Fisici• Radiazioni solari (in particolar modo la frazione ultravioletta della luce solare la quale, però, essendo poco penetrante, per svolgere la funzione disinfettante necessita di colpire direttamente la flora microbica).
• Essiccamento (il calore della luce solare provoca essiccamento del protoplasma dei germi).
• Temperatura (oltre 37 °C si riduce la vitalità e oltre 45 °C si comincia a uccidere i germi).
o Biologici• Concorrenza vitale (attuata da microrganismi con azione diretta, come nel caso dei virus batteriofagi, oppure connazione indiretta tramite la modificazione del substrato che viene reso inidoneo allo sviluppo e alla proliferazione).
• Diluizione (se i germi patogeni sono diluiti, come nell’acqua o nell’aria, difficilmente raggiungono un numero battericamente sufficiente affinché l’infezione si trasformi in malattia).
Disinfezione con mezzi artificiali
o Chimico-fisici• Radiazione con lampade UV
• Pastorizzazione e trattamento U.H.T.
• Calore secco (stufe ad aria calda da laboratorio e muffole)
• Calore umido e vapore (autoclave)
• Fiamma, incandescenza e combustione
• Ebollizione
• Lavaggio chemio-termico (lavastoviglie, macchine da lavare, ecc.)
• Radiazioni ionizzanti (raggi gamma)
• Filtrazione asettica (cappa a flusso laminare)
o Chimica con agenti disinfettanti• Alcoli come propanolo, alcol isopropilico, etanolo
• Aldeidi come formaldeide, glutaraldeide, glicossale
• Fenoli e derivati come timolo, creosolo
• Ossidanti come Ozono, perossido d’idrogeno, permanganato di potassio
• Alogeni come cloro, iodio, bromo, acido ipocloroso e derivati (ipoclorito di sodio, ipoclorito di litio, iodofori)
• Guanidina
• Detergenti cationici e anionici (sali di ammonio quaternario)
Secondo l’uso si distinguono disinfettanti per oggetti, per corpo e mani, per l’aria e per le superfici di locali.